Quando leggere diventa crudele dolore.

"Il dolore, per un poeta, è una strada da percorrere per scrivere'. (Alda Merini)

Alla sera dopo aver cenato,
prendo in mano un libro,
il primo che mi capita,
dove sono presenti le mie poesie
assieme a quelle di altri poeti
e comincio a sfogliarne le pagine,
fino a trovare quella giusta
in cui più si manifesta il mio umore.
D'un tratto, io misero,
mi ritrovo a litigare
con fervore con me stesso
e il mio leggere, in quei momenti,
assume le sembianze
di un dolore d'intensa crudeltà.
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Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.