Quando mi sento nel mio "destino"

Giorni,
in cui resto adagiato
sugli argini dei pensieri ardenti,
su quei fastidi
che si contorcono nella mente
in gorghi minacciosi,
in subbugli e rigurgiti improvvisi.
E rimango là,
rinchiuso in me stesso
per un tempo che non mi basta mai,
con la testa fra le mani,
a sentire i miei angeli,
a cacciare i miei demoni.
.
Cesare Moceo 70N di Cefalù poet‐ambassador t.d.r