Quanto tu sei per me
Lo Zahir è un pensiero che all'inizio ti sfiora appena
e finisce per essere la sola cosa a cui riesci a pensare.
Il mio Zahir ha un nome
e il suo nome è Gabriele.
Vorrei esserti edera sul cuore
da scaldarlo come fuoco
crepitante di camini
al rigido calar dell’inverno.
Talvolta invece terra e mare
seguendo svelta i tuoi passi
sin quando aurora splende
in sfumature dense di colore.
Se credi, ruberò l’arte
ad un poeta, un poeta vero
che ti sciolga a singhiozzi il pianto
su versi pregni di mal d’amore,
o calunnierò madonne e santi
per essere il solo nome invocato
ai vespri della sera e soccorrerti
come madre fa col figlio.
Ma piuttosto, vorrei esserti volubile luna
ad incantare increduli sguardi,
o fulgente raggio a guizzar lustro
nelle tue zone d’ombra
e ancora,
ancora non ti sarei quanto tu sei per me.