Dormi: le braccia arenatefra giorni di panni e pane.Hai il cuore capovolto e punti il fondo della cuccia con il battito di un bambino che sa di essere sgridato. La tua bocca vede anche quando non dice. A volte, mentre ti scrivo, dovrei indossare un ditale: le parole, infilandosi nella pagina, non cuciono la nostra distanza ed affiorano a rimediare appena con una toppa di rovi.
28 gennaio 2012
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