Quattro Cento Cinquanta

La mia pazzia è pazza, sono da legare,
ma non da legame. Vorrei interrarmi per poi spuntare
e pungerti i piedi così che al tuo " ahia",
sogghignerei con il compiacimento di
un'inguaribile peste. E vorrei invasarmi
nei tuoi ricordi cosi che ad ogni pensiero
io verrei prima, locomotrice di ogni vagone,
sia biondo che bruno. E lasciarti a terra
quando proprio più non ne posso del
tuo cuore che, libero, solletica
il mio alla libertà e quando lo slaccio
ed è pronto, lui si diverte a tessere
i vantaggi dell'ingabbio.