Quattro Cento Cinquantasei
Ho perso il turno ma al prossimo
giro mi riassesteranno la carne secondo
misura, rimpolperanno i lombi di belle,
nutrite speranze, reperteranno gli
accenni involuti di vita raggrumati
da qualche parte fra diaframma
e bacino. A proposito! Che diavolo
talentoso questo armadietto incassato
fra il mio torace ed il cammino!
Nel mondo creato, se stretto, se largo,
invoglia a pensare quanta fatica o
quanta meno incrosterà l'uscita
al venuto. Per me è panca su
cui non ci si siede, cassettone
di rancidi merletti , di lenzuola
naftalinizzate, mine anti tarma .
Un'insulsa appendice che guada
senza fortuna la voglia del cuore
al mestiere del ventre.