Quattro Cento dodici
Oggi sono ancora giovane, la pelle un lino in vena, le ossa disponibili a qualsiasi gioco, a curvature e as asciutti salassi, il sangue prolisso di ossigenature, schietta corrente infilata a dovere in violacee, cavillose intersezioni. Trama color pervinca. Oggi sono pieghevole e girevole, estensibile, malleabile, elastica e godibile. Domani non so: dopo il sonno mi voto all'imbrunire e vedo lampi bianchi invitarmi come un faro. Prendimi oggi, ascolta il mio consiglio: se mi chiedi il braccio o il ventre, la gola o il labbro, collaboro senza fatica e li protendo. Ma domani resteranno un poco indietro, li accompagnerò svogliati e con un verso, un affanno, sforzata espirazione.