Poesia
Quattro Cento Novantuno
La luce batteva le mani: oltre
l'ingresso la finestra del primo amore
più alto. Legato al polso un nome di
donna, nel cuoio la sua marca,
fuoco raffreddato sulla cassa del
bovino. Pezzatura, provenienza.
O forse lui era solo un cane.
Da riportare, se smarrito.
La sera arrivava presto sulla
Costa: la smania di starci,
di montarne i monti e vedere
l'indomani una striscia tinta di
femmina confermare la semina prospera.