Quattro Cento Ottantuno

Le gambe dei bambini issate a mezzogiorno,
lancette e femorini ticchettano l'asfalto.
Stia lontano l'uomo grigio! Dal ruvido
invito le mamme scostano i menti
ancora molli: come antidoto all'inciampo
le loro braccia tirano via l'occasione alle escoriazioni.
Quante marionette stamattina indossano i nomi
dei nonni  e quelli venuti in mezzo al sonno,
imberbi pulcini ancora tinti di culla
provano eccitati la  prima  verticale.
Anche io ho spazio. Ho foggia da nido
qui, più giù del cuore: provami, sono
larga abbastanza e mi chiudo ai venti.
Ma nessuno deporrebbe in un fosso,
nessuno guarderebbe giù spedendo
la voce a misurarmi il fondo.
E' tutto vero: nel mare non si semina.