Quattro Cento quarantacinque

Oggi che vado non restare sulla porta.
Hai staccato i giorni dalla mia pelle
come turgide zecche e guarnito il mio
bagaglio con un paio di carezze nuove e parole
d'altura, con cento venti mai passati di qui.
Oggi che vado non guardarmi mentre sono
di spalle: conserva la mia fronte come
orizzonte e grida terra
alle mie labbra non ancora imbarcate.