Poesia
Quattro Cento quarantatre
Del tuo funzionamento, incasso e batteria,
rotazione ed ingranaggio, manopole e start,
ho fiammate di bisogno. Decine di allarmi
banditori della scintilla che solletica la fuoriuscita
del tuo nome, meccanico scampanio da cui
non mi difendo. Regolata sul tuo cuore,
sterno sullo sterno, avvitata a perdifiato,
stuccata ed oleata, in te riconosco il mio
sistema. E se vuoi spegnermi, non cercare
pulsanti, non uno spiffero a scongiurare il
moccolo: incolpa solo il giorno in cui
la tua distanza mi collauderà al disuso.