Quattro Cento settanta

La mia vita trompe l'oeil: giù
dalla china dei fianchi ammirerete
ghirigori di vette e più mani,
decalcomanie di vedute azzurre,
fogliame spillato da pruriginosi innesti.
Dalle gambe celebrato in concomitanza
alle embolie di movimenti, il  puntuale
solstizio di carezze.  Ricca la sentieristica
d'emergenza, mappature  accovacciate
come galline in materno sforzo,
nascondono la meta. Tutta questa
abbondanza di finte scene con cui
mi ricopro e ritardo all'esposizione,
tutta questa mortifera natura che
brulica e ronza ed ancora non smette
la sua bugia. Non c'è più
niente da vedere: allontanatevi, circolate.
Il paesaggio ha chiuso.
Con i biglietti acquistati farete
coriandoli e qualche battaglio per fionde.