Quattro Cento settantacinque

Il golgota è la stazione e ha per
croce tutti i binari che dai valichi,
salmoni inversi,  scendono al
mare, lombrichi gelidi  con orari
e sbuffi nelle viscere longitudinali,
setti viscidi di fonderia. Tu mi
vorresti lì con il  passato radiografato
da un inutile check in  ed i risultati
appesi ai fili, biancheria fumo di
Londra, iridiscente referto.
Tra il necessaire e le pillole,
il souvenir ed indumenti in odor
di piegature, smaschererai l'esca
che eccita l'allarme.  Per poi comprendere
che ci siamo già stati  e dovremo disfare
tutto per poi ricominciare.  Prendi solo
ciò che serve, nessun peso che
duri oltre la data di scadenza.
Una sforbiciata al bagaglio,
il fondo intonso: la superficie
un poco smossa, sotto pace.
Come un  letto  che non ti conosce.