Poesia
Quattro Cento settantadue
E' terribile, ogni cosa di
te è terribile. Dai gusci d'uova
non viene verdetto se propongo
il tuo nome. Ho scelto più
oracoli e in più mi hanno delusa:
la mia vita è cosi piena di
Cassandre che ho schiere
di aruspici come vene ed il mio
sangue si dispone per essere
scrutato. Ma tutto in te sfugge
con la sfuggevolezza dell'ortaggio
che guizza podalico e fuori tempo
e fa del contadino un nuovo Abramo
per la fogliosa beffa con cui la sua
fresca nudità ed imprevista
a pelo di terra lo deride.
Ogni cosa di te scalcia e
scalpita ma accetto questa aritmia,
il tramestio del tuo nero appuntamento.