Poesia
Quattro Cento tredici
La nascita ha lo strillo del gabbiano quando vira sulla fronte dell'onda, piccolo tuono rosso che straccia il letto. Non so come si aspetta l'ovazione che segue quella cova , di quale colore vanno tinteggiate le pareti , non conosco il gigantesco sbadiglio delle gambe in quell'ora. Ma immagino sia sempre notte prima del vagito, un fiore scassinato da un fiore, piuma che incide la carne, curioso frutto a rovescio in cui il nocciolo e' tenerezza più grande della polpa.