Poesia
Quattro Cento trentotto
Al mio rappezzo accorrono in pochi: impavide unita' rispondono al magro offertorio con scampoli di me fra le dita, residui di precedenti detrazioni, sbavature non più correggibili e prove di fogge maldestre. Accosteranno l'avanzo al moncone, sformati ritagli alla stondatura in attesa, leganti e mastici brulicheranno come formiche all'esca del pane, piastrine a sancire lo strano assemblaggio. Ma resterà persistente una nidiata di fori, tarlatura in agguato, una febbricola della mia difettosa fioritura.