Quattro Cento Ventisette
L'appuntamento al gomito di una via smanicata, nessun numero civico, non un divieto, i semafori spenti, i raccordi intasati come tubi satolli. Io la', puntuale e rosea, cacciatore lungo il perimetro biondo del nido. Prenderti così a noleggio il cuore, la foggia dolciastra del mento, il rapinoso sorriso, le mani e la schiena, urlare in una folla stupita e dal dialetto straniero: e' mio! Non toccatelo! Alla larga la conquista, il tentacolo, il tentativo. Scegliere dall'armadio la gonna senza merletto ed una gobba per fare affaticata la direzione alla luna e venirti incontro, sprovveduta e sprovvista. Solo per afferrarti con il vento della prima cosa che amasti ed avere di quella primizia la medaglia, il sollievo ed il fardello.