Quella casa... e l'epitaffio muto
a: Pablo Neruda
Quella casa sulla scogliera
eremo nostro di solitudine
e tristezza, lambito
la notte da venti di ponente
che seppellivano la sabbia:
dove insieme s'interrogava
le stelle senza risposta;
dove insieme barricavamo
angosce, paure e pensieri nelle trincee
di rarefatti ricordi; e dove insieme
lenivamo il dolore delle cicatrici
degli anni e del tempo
mettendole a nudo sotto la fitta
luce della luna di plenilunio.
Quella casa tanto sgangherata
così da sembrare un salvagente
di fortuna nel mare in tempesta
o lo scheletro d'un veliero
brunastro torturato:vedemmo
lì ombre di cavalli alati
venirci incontro; là vi scorgemmo
talvolta visi di donne pallide
e smunte che raccontavano
morte ed insieme bellezza;
in quella casa una notte
vi ascoltammo pure
gli ululati rabbiosi
di vecchi cani randagi
ed il canto sinuoso
d'una coppia di sirene etrusche:
venute da Sisifo dopo
aver galoppato su tutti
gli oceani del mondo...
incredibili cose ascoltammo
e vedemmo in quella
casa: sempre insieme
solo e soltanto noi due!
Ora, tu non ci sei più:
ma io torno spesso da
solo in quella
casa,
ricca ormai
di vecchi ricordi e fresche
inguaribili nostalgie,
la gentile "famiglia"
dei nostri vent'anni...
Ho lasciato un biglietto ad un amico,
con sù scritto così: "Quando morrò
seppellitemi vicino quella casa
sotto sassi turchesi e vermigli,
di fronte al mare fratello
senza nulla scrivere sulla stele
e senza poggiarvi nè fiori nè croci".