"Questo d'ignoto amante inno ricevi"
Vanno via i pensieri,fuggono,portando con sè verso remote terre,le voci flebili dell'intimità.Là, nel roridar sanguigno dell'anima,imploro i miei attimi d'amarmi, del miglior amor del mondo,e di liberarmi dall'infelicità ch'avvolge la volontà di pensare.E taccio d'amari silenzial restar cari a me miserrimo,gl'istanti vissuti nei tormenti di cuortra folli rime impure,ciprigna luci fatali,e l'empia tirannide della mia sorte. . Cesare Moceo destrierodoc @ Tutti i diritti riservatiOpera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.