Questo non è l'8 Marzo.
Povero essere,
destinato ad atroci tormenti
per donare la vita
anche a chi non se lo merita,
vede la sua stessa esistenza
stracciata in un niente
e perdonare il carnefice
non è possibile.
Vi è la donna che per rifiuto
di una claustrofobica tradizione
che la rende schiava è
sfigurata,
calpestata,
violentata,
costretta all’abbandono
dalla sua stessa famiglia
a viver di stenti in mezzo ad una strada,
senza la dignità del proprio volto.
C’è la donna che annoia l’uomo padrone
stanco delle sue carni non più giovani,
lui la uccide,
ne sparisce le spoglie,
inventa una fuga per chissà dove
e nasconde la sua codardia
nel suo atto criminale.
Ci sono poi quelli più abbietti,
che incuranti dell’età delle poverette,
comprano i loro corpi,
la loro giovinezza,
la loro purezza
e ne fanno scempio
col loro tocco sudicio.
C’è una lunga lista
di sofferenze,
perversioni e vessazioni
nell’ottusa società
della cattiveria maschile
ripudia la donna,
ne blocca l’ascesa a ruoli importanti,
la costringe alla scelta
"o lavori o sei madre".