Qui, dove gli spazi nascondono...
Qui, dove gli spazi nascondono i contorni
alla voce segreta dell’acqua e dei colori,
abitano sospese creature sottili serrate
in strane forme d’assenza, non concepite,
che sanno di trementina e carte bruciate,
che sanno la lingua invisibile del tempo
e delle fasi lunari, previsioni obsolete da corolle
di nebbia sterile, pose leggere senza nome
che vagano sole all’indietro nella corsa d’un istante.
Sono molecole di clorofilla, rigirate all’incontrario,
non proprio vegetali (sebbene simili ai fiori), disperse
dal vento in non luoghi privati, sconosciuti.
Sono un soffio di bianco che sfuma lontano,
pratiche di silenzio, ambiguità e dicotomie
come gesti di assensi o capi reclini, uscite improvvise
dal diorama dal contesto dalla scena,
dal doppio senso e dal non detto;
che non salutano nessuno prima di andare
che non hanno nessuno da salutare
a parte gli insetti, ma quelli tanto
restano stretti alle radici.