Quid superest?
Qui io ti cerco,
dove si muovono le ombre ferite dal mio dolore.
Assorto, guardo nella memoria:
i tuoi occhi, accesi nel ricordo,
brillano come luci ferme
nella caligine della mia esistenza...
Rievoco le ore di un passato ormai lontano,
quando travolti da una forza arcana,
capace di innalzarci sino al cielo,
trascendevamo i limiti del mondo
e, soavemente avvinti, col nostro amore
fecondavamo l'universo intero.
Cosa rimane di quegli attimi sublimi?
Nulla, se non l'amaro vagheggiar di un cuor
che, inerte, assiste al mesto abdicar
delle passate gioie alle crudeli pene
di cui ora son pregni tutti i miei cupi giorni,
scanditi da un'insanabile follia
che ancor mi fa sperar nel tuo ritorno!