Racconto di un sogno profumato in azzurro
Io non potrò mai scordare
l'azzurro odore del mare,
gli occhi tuoi verdi e il colore
delle nostre notti...
il ghiaccio del bianco del cielo,
quando le nuvole in alto
presagi di pioggia e di gelo
portavano a noi....
Poi tu mi dicevi di restare,
che ancora un bacio volevi
e nelle lenzuola bruciava
caldo l'ardore...
Poi brividi lungo la schiena
dentro quel caldo di inferno,
la città, piano, fuori moriva
lungo le strade....
E noi...
nel nostro mondo
ma poi
tutto era un sogno:
Lassù nel cielo bionde le stelle
dall'alto guardavan, sulla città
i giochi d'amore, persi nel buio, i
caldi tuoi baci, chi mai scorderà!
E le mille sere nella tua stanza
con tutto un mondo chiuso dillà!
I passi tuoi scalzi, quella finestra
e quella voglia di libertà!
L'acqua che scende è brina dorata
e il candido fiore tuo sboccerà,
intanto gia il sole sale dal mare,
piano ora il giorno ritornerà...
ma resterò qua....
E dormirò ancora, ancora un minuto
per poterti riavere di nuovo qui accanto
e spezzerò le ali nere del tempo
per non svegliarmi al mattino.
Per avere ancora, ancora il sapore
tuo dentro, dolce‐amaro, da amare.
E per sentire ancora l'odore
azzurro, azzuro che ha il mare.