Ragazzi speciali ...
Un fiocco di neve non può cadere durante una giornata estiva, anche se si fa luce il ricordo di un suonatore di piano disteso alll'ombra di un tramonto, quasi morto e spoglio, oramai, di quelle striature sfumate..., guarda cadere la candida immagine di pensieri mutati dal tempo...
Qualcuno ricorderà il lamento di quelle mani, che tra un tasto e l'altro suonava una melodia soffusa, facendo vibrare le corde di un giorno catalogato come: giorno eterno...
Davanti ai suoi occhi si componeva la scia di una lacrima bianca, che evadeva nel mare, sconfinando gli argini del cuore e nell'immenso si buttava, nel battito di quella strofa suonata indelebile, come un segno profondo e inciso sulla superficie della pelle, e il canto che si espandeva nel tempo, in cui il sole era ormai scomparso e la bellezza di una sfera bianca che si ergeva nel cielo, gravitante, eterea e vana, che noi chiamiamo luna, lacrimando in suoni di battiti colorati: in tutti quei colori che solo ragazzi specili sanno fare, che sanno considerare e che sanno donare...
Lì donò al mare, lì donò al cielo, alla terra, alla pioggia e alla luce..., lì donò anche al vento, con la speranza che il fiato del tempo potesse condurli al suono di un altro pianoforte, e che rispondesse al medesimo suono di colui che ne era il mittente...
Quel richiamo e l'attesa risposta sono messaggi tangibili di come una penna, su una pagina bianca, sferra la dicitura di... e a sua volta li nomina come... e che nel tempo verranno sempre ricordati come, ragazzi speciali...
(28 agosto 2009)