Rancore

Violentemente un improvviso e prepotente rancore… esternamente silenzioso e ipocrita, nella superficie polverizzato e fugace, nel respiro pungente e nauseante, rimbombante e stonato con il pulsare del muscolo regale (il cuore che mia madre non riuscii a trattenere). Sbadatamente mi ritrovo a testa china più muta dello stesso silenzio, senza pugnali, senza fiori… in equilibrio, in punta di piedi sul mio stesso dito eretto per mandarmi a fottere.