Ravanusa... ma che vivere è ?

Taccio sgomento, e in questo mio tacere, lo sguardo diventa umido di pianto, nel viso che riflette certe contrite espressioni di dispiacere e di disprezzo per questo vivere che inganna. E ombre austere mi si stagliano dinanzi, con i più imbarazzanti silenzi, come a restare sospese tra il mio mesto brontolio e il gemito fluttuante della mia profonda amarezza. . Cesare Moceo vecchio ragazzo del 53 Poeta di Cefalù destrierodoc @ Tutti i diritti riservati