Restiamo sempre un po' adulti
Se tutte le donne che mia moglie afferma mi guardino,
mi guardassero per davvero,
sarei l'uomo più felice del mondo.
Quella puttana non ti toglie gli occhi di dosso.
Puttana? Dove?
Quella, che nervi! Quella lì.
Già. È proprio una puttana.
Ma a lei non lo posso dire.
Spero non glielo dica mai nessuno.
Alle donne certe cose non le puoi dire.
Non riescono a capirle.
Certe bionde senza cuore
ondeggiano come languide meduse dalle curve luminose,
bellezza delle stagioni.
Ma è tutta primavera!
Guarda che vivida trasposizione della curvatura terrestre – vorrei dire a mia moglie, ma davvero non posso farlo.
E lo fa lei. È incredibile.
E come sculetta, proprio qui, davanti ai tuoi occhi – continua – Si muove come una puttana.
Già. Si muove proprio come una puttana.
Tutto si mescola nelle mie retine.
Poppe tramutano in prue che oscillano cave divenendo scialuppe di salvataggio.
Puttane, che a suo parere mi guardate e a mio parere osservo un'unghia nel mangiarla
per distrarmi, ma non mi distraggo,
non potreste andare a vivere un po' più lontano?
Se non è consentito toccarvi, annusarvi e neppure desiderarvi,
non potreste sfilare distanti dagli occhi?
O almeno catturatemi quel leggendario uomo
che non sia Dante
capace di passare la vita intera a fantasticare su una sola donna e
vedrò di occuparmi di eliminare il problema.
8 maggio 2010. Tempo incerto.