Poesia
Ricordo degli attori nello specchio a mezzanotte
Declamanco il linguaggio d'arnore. Digrigna
i tredici denti
con cui ridono le tue scarne mascelle. Staffìla
le voglie e i tremori, nudo appetir della carne.
Fiato d'amore è guasto in te, parole o canti,
agro come fiato di gatto,
scabro di lingua.
Quel grigio che ti fissa
non mente, bruto osso e pelle. Lascia
viscide labbra ai loro baci. Non uno per lei sceglie
quel che ora vedi, a declamarci sopra.
Orrenda fame ha la sua ora.
Stràppati il cuore, salso sangue, frutto di lagrime,
strappa e divora!