riflessi circensi
Una mattina di Marzo mi recai in posta dopo aver preso prima un caffè al bar
e poi capovolsi specchiandomi le immagini degli accadimenti. Mi ritrovai a testa
in giù in un doppio ufficio postale dopo aver sorseggiato un caffè doppio in un
doppio bar ed elevando all’ennesima potenza questo gioco di riflessi circensi
tanti me facevano la fila in posta, tanti me gustavano la tazzina di caffè. Ero
divertito dallo specchio dell’ego che si trastullava su anonimi sconosciuti quasi
volesse impossessarsi di tutte le loro vite. Bastava solo la mia, la somma non
avrebbe mai raggiunto il capolinea del tempo, i binari erano stati sostituiti dalle
veloci rotaie e Italo era solo uno dei tanti nomi comuni, uno dei tanti avventori
di un qualsiasi ufficio postale o di un qualsiasi bar.