Ritorni

Il lento ritornar in case d'infanzia
oramai passata,
dopo aver fatto giornata tra l'andare avanti,
quando portoni rumorosi
lasciano alle nostre spalle
mondi sempre più silenziosi
e la notte si veste di stelle colme di speranze mai assopite.

Gira la chiave in serrature lontane,
come orologi scandiscono istanti già andati;
lo sguardo verso cieli notturni poco chiari,
occhi troppo stanchi per scrutare.

Tace l'ombra di soli tramontati da tempo,
riversa su quell'ultima strada battuta,
con labbra mute arse dal fango,
l'animo nasconde ciò che gli fa più male.

E scale sempre troppo uguali,
conducono a dimore sicure
mai abbastanza apprezzate;
schiarendo ogni cupo pensiero nato nell'essere;
nell'attesa di un nuovo giorno.