S.Anna
...era la festa di S.Anna
quando avevo 13 anni
noi che andavamo a spiare
la gente che si divertiva
al Dancing di Montreale
e lo facevamo attraverso le fitte siepi
che lo circondavano
...chissà poi cosa volessimo vedere!
In quegli anni era impossibile
la confusione fra grandi e meno,
c’era il rispetto e l’educazione.
Noi che andavamo a spiare,
però quando arrivava la festa
di S.Anna si andava a vedere
le luminarie, il palco della musica
le bancarelle, specie quelle del
tiro a segno per accaparrarsi
l’immancabile Wafer un po’
vecchiotto e con il proiettile
di gomma rimasto conficcato
o il ciondolo con lo
scheletro o meglio ancora
il volpino talvolta giallo o celeste.
Chilometri e chilometri lungo il viale
che ospitava la festa, percorrevamo,
passando anche per la stessa chiesa di S.Anna
con l’immancabile severo Don Colucci
e poi, fortunatamente, ancora oggi
il grande Don Franco.
Noi che andavamo a spiare, e mi vergogno,
anche le signorine del collegio
che un giovedì al mese si sottoponevano
alle cure con le benefiche, per noi, iniezioni.
Quanti sogni e che immaginazione
prima che arrivasse la temuta custode
Assunta che ci conciava per le feste.
La festa anticipava di alcune settimane quella
di S.Rocco. Noi ragazzi attendevamo la sera
per mangiare l’ambita fetta di cocomero e
le mamme preoccupate ci imponevamo di
portare con noi un maglioncino.
La sera rinfrescava...16 agosto
Pensare che oggi!
Noi che andavamo a spiare,
oggi possiamo solo desiderare
di rivivere la magia di quei tempi,
ma ogni tempo ha il suo tempo
e si spia attraverso gli occhi dei figli
se non dei nipoti, ma altro!
Domani sarà S.Anna e le bancarelle non ci saranno
anche il Dancing non esiste più...nemmeno le siepi
ma sembra di vedere ancora il luccichio
di quegli occhi di noi che andavamo a spiare.