Sabato d'uggiosità manifesta
Oh mia Pace,
tu che nel bene e nel male
avvolgi i mieu giorni
e, nel mio soffrire in quelli,
ti neghi,
ascolta il mio dire,
il racconto a Te del mio vivere.
Vado, come ogni alba,
a abbracciare il mio Essere
sotto un cielo
empito d'echeggianti spari,
lontani da destra e manca.
Sento attorno a me un'aria pesante,
inerte al futuro,
a sembrar al mondo
il voler negare il calor del sole
e prometter invece
animosità e tristezze.
E in questa solitudine d'intimità
e in questo silenzio d'asfissia,
mi s'appagano i più tetri pensieri.
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Cesare Moceo da Cefalù al mondo 70N poet‐ambassador t.d.r.