Salento: terra di Puglia, del mondo

Salento è...
regione di confine
estremo lembo
di terra e paradisiaco,
eden sperduto in terra,
emanazione
misteriosa e di vita orben
fonte sacra e profana...

Salento: qual
divina e sconosciuta 
mano ti fece così
forgiandoti da
‐ chissà quale ‐
ancestrale materia?

Salento: spettacolo 
di prima natura bagnata
dal mare
e sferzata dal sole,
dal vento baciata
e dalla sfortuna;
quella sfortuna maledetta
d' esser donna (tra gli uomini)
(e) madre dimenticata:
terra regione (straniera)
di confine;
la sfortuna, quella sfortuna
d'esser donna
madre figlia  (soltanto)
dimenticata...
figlia di nessuno
(soltanto) regione di confine:
ma sei madre tu o lesbica
o divin puttana e dolce
cara di greca stirpe
e sangue normanno, arabo, bizantino.

Regione di confine
(soltanto) tu:
che dalla magica conca dei due
mari,
là dove l'ameno lido
che s'incurva e gira,
verso posti cari
ti spandi t'estendi
sin al tacco dello stivale.

(Oh) Salento, tu porti
in grembo la magia
e la forza delle terre dimenticate.
Qual buon vento
(è) la magia
del bianco e del blu
del blu e del bianco,
l' un è quello lucente lindo
delle case nelle città, nei paesi
sparsi, nelle strade dei paesi
ovunque ci sian donne che
preghino od un mulo che ragli,
e l'altro invece il colore
del mare terso e cristallino:
che ti circonda, ti bagna e tutto a sè
sincero t'ammanta;
l'uno è il bianco, sì lucente
delle case o dei capelli dei vecchi
seduti agli angoli delle strade
fuori da quelle case;
l'altro è il blu, fiero colore
del mar che ti bagna e del ciel
infinito che t'osserva.

Blu e bianco, bianco e blu;
i colori della passione e della libertà:
perchè (tu) sei terra donna
madre antica dimenticata...ma libera,
come il vento
che soffia ‐ a volte un portento ‐
di scirocco o di grecale
di maestrale, di libeccio
e sale; spesso lambendo và
le tue frastagliate coste,
sovente colpendo stà
i tuoi duri scogli.

Salento (tu) sei
il vento,
quel vento,
(soltanto) quel magico vento e
maestoso... a volte un portento:
di noi tutti fratello 
misterioso,
dei tuoi abitanti, delle tue genti
il vento di Sharazan, arriva dalla terra
di nessuno dalla notte
dei tempi...
(è) il vento della follia, il vento
del dolore.

Salento tu sei
il bianco lucente
delle case
nelle città bianche di pace,
di silenzio e di solitudine.

Tu sei il vento, come il vento
‐ Salento ‐
che soffia
all' imbrunire del sole
su quella terra che freme
sferzata dal sole:
e fà le spighe ricurve, sommesse
benchè umide ancor del sudore
dell'uomo; ricurva quelle spighe:
su sè stesse...
e fà ricurvi pur gli uomini suoi
‐ la sua gente ‐
ricurvi li fà, quel vento,
e sommessi:
come a nascondere
la propria umiliazione,
come a nascondersi
da qualcuno, o da un "non sò che"...

Salento anche (tu) terra di Puglia, del mondo...
anche (tu) lo sei;
terra di nessuno: terra 
da tutti dimenticata!