Sapori dell’anima
Sulla punta della lingua
assaggio il lato bambino,
coridale, socievole.
Emotivo e impulsivo,
come lo zucchero
a velo, che in un volo se ne va.
Non mi tange, l’asprìte,
è solo un disagio
che butti addoso.
Io me la bevo, le sue bollicine
mi grattugiano la lingua,
ai lati, in fondo, è già un ricordo.
Porprio lì, al centro arriva
e persiste, rimane
come l’aroma amaro
del chicco bruno.
Si espande attorno,
è il gusto dell’arroganza.
Energico, dinamico,
proattivo. A tratti arguto.
Si lega ai lati frontali,
ti trascina nel suo sapore.
Gustoso, curioso,
è il sale della vita.
Dolce, aspro, amaro e salato,
questo è quello che gusto,
il gusto degli umami.
(M. B. 18/01/2015)