Sasso, carta e forbice
Sasso, carta e forbice
dimmi, quale devo scegliere?
sasso è quello pesante,
non è paragonabile ad una canna pensante
se potessi solamente essere qualcosa di più, al posto di un amante
probabilmente mi sentirei più gratificante.
Carta, facile da strappare
come hai fatto con il mio cuore,
non hai avuto controllo del furore
e a pagarne le conseguenze son io, che rabbia, ma perfavore!
Ah no aspetta, com’è che diceva?
“se sbaglio è colpa mia, se sbaglio è colpa mia”.
Continuo a ripetermelo in testa, continuamente
ma d’altronde è solo overthing che mi stressa, certamente,
che vuoi che sia? Nostalgica o apaticamente affettiva?
Perennemente imparanoiata o indifferente noiosa? Quel che vuoi che sia,
è inutile che cerchi di mantenermi, preferirei piuttosto perderti
sei scontato, te pareva, come gli altri
al posto di scrivermi con penna e carta
strappami e dimenticami come uno scontrino della spesa.
Forbice, per tagliare
tagliare i rapporti instaurati,
credevo di essere almeno un’amica
ma sono stata un paio di notti di botte e via.
Cazzo, veramente, non ho parole,
in questo momento mi servirebbe un’interruttore,
per poter fermare la mia vita,
stare in una pausa apocalittica
dove comprendo ciò che è essenziale
e capire cos’è superficiale.
Ma la cura dei miei mali non esiste,
non ti preoccupare, non eri tu a fermarli
sasso, carta, forbice tant’è uguale
perché in tutti i casi se sbagli, perdi all’istante.