scendeva per le scale saltando, a tre a tre, i gradini.
il corrimano, uno scivolo di emergenza
per un gioco, a volte, più spericolato. non aveva paura,
immaginava il futuro come una perenne corsa
dal settimo al piano terra lungo quello spazio vuoto
attorno al quale si avvolgevano le scale.
era il suo mondo, fuori dal portone di casa
il calmo, silente, viscido asfalto della strada.
12 giugno 2012
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