Poesia
Scendo qua
Discendo nell'ombra,
fra un battito e l’altro del silenzio,
mentre il tempo s’insinua
nelle vene di un pensiero sospeso.
Il vento, custode effimero,
scolpisce gli argini delle mie parole,
quelle che non hanno radice,
che oscillano come foglie d’aria
sul bordo incerto del nulla.
Eppure mi trovo,
tra crepe d’inchiostro e luci disfatte,
a cercare un suono che sappia,
che plasmi il vuoto e lo renda forma,
una scintilla nella vertigine del non detto.
Forse è qui,
nella fragilità del respiro,
che il mondo si sveste della sua eco
e si ricompone,
pelle su pelle,
fra le mani tremanti della mia ombra.