Scia di pensiero
S’appoggia sulle dita
la penna e la sua scia,
come fantasma vaga
e trascina nella terra
un pensiero e un’anima
Non volevo scrivere
ma sul foglio scivola e macchia
creando ombre e suoni
di mondi a me discosti
Passa dall’inchiostro
un pensiero mio che mio
non era
autonomo, traccia segni e geroglifici
come volesse dirmi
trasmettere ed elevare
in sentieri aerei sconosciuti
spazi anomali, d’aria colorati
che la carta bianca
stupita e impreparata
non sa capire
Muore una zanzara
sotto il palmo
mio arrabbiato
per aver distolto il senso
che da un giorno andato
portava il suo messaggio.