Solo tu
infrangi il vigore
che ho in me
insensibile ai miei dolori
varchi le soglie
dei miei lamenti
E ripeto ancora
parole di disprezzo
alla tua audacia
di non dolerti
di ciò che soffro
Fino a ieri
hai aperto le porte
al tuo nemico
quel maestrale
che hai vinto e avvinto
e ora soffi
più turpe che mai
Io che ai tuoi trionfi estivi
rimango fedele
e alle tue carezze
ti prego
sopisci il tuo impeto
che fa lacrimare
I miei occhi
Chi ti costringe a questa viltà?
.
Cesare Moceo destrierodoc @
Tutti i diritti riservati
3 marzo 2018
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