Senza alcuna vergogna

Colgo dai rami del mio pesco
fiori rosa da usare come piume

per accarezzare con garbo
e senza forzarli i pensieri

nel loro destino di perdersi
e di ritrovarsi tra i Cieli

E li accetto così

come fossero grani di rosario
da tenere religiosi tra le mani

nelle recite del vivere e delle speranze

nel loro diritto alla felicità d'esistere

con la loro immensa moralità
nelle vie di fuga dal vivere stesso

E godo del vantaggio inestimabile
che la solitudine mi dona

di sapere sempre dove sono e cosa faccio

senza che alcuno critichi il mio agire

In questo quadro d'amore per me stesso

scrivo dolci lettere di confidenze

a spiegare al mondo
i miei forti i legami con la vita

con i suoi nodi a stringersi nei sogni
o tra i capricci della della mia fantasia

E non provo alcuna vergogna
di questo mio essere sincero
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
Destrierodoc @ Tutti i diritti riservati