Senza metà
Ridammi il cd di Jeff Buckley
e l'Identità di Kundera
fammi resuscitare le unghie che ho mangiato
e lo smalto che ho ingoiato, scolorami la gola.
Voglio la saliva che c'era nei miei baci
infettati da quelli che tu svendevi, e l'anima
che dalla mia bocca schiusa
è passata sulle tue labbra
per precipitare, rotolando
nei tuoi sospiri rarefatti.
Niente più atmosfere a lume di candela.
Mi riprendo la libertà del mio corpo
e della mia pancia
che non dovrà più essere schiacciata
dal peso dei tuoi muscoli di ferro
nel mio ombelico
ci faccio entrare il mondo degli altri
lo spingo e lo incastro.
Svuoto gli occhi sbattuti e accartocciati
delle meravigliose perle bianche dei tuoi denti
sullle arcate che portano affreschi disegnati
dal pennello della mia lingua
passo vernice fresca.
Ti chiedo, anche, di restituirmi
il sorriso del duemiladue
la bambina che era in me
alla quale hai rubato
il vestito a fiori dell'allegria ed il sonno
quando ha deciso di amarti.
Rendimi quel regalo che si fa sempre
e non ritorna mai: me stessa.
Lo chiedo a te che mi hai scartata dal petto
saccheggiata del cuore
spedita via dalla tua vita
come fossi un pacco:
con un mittente e nessun destinatario.
Senza meta.