Senza Nome
Come stelle isolate nell'infinito firmamento
Delle quali il bagliore passa inosservato
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Come foglie trasportate
Dal freddo vento di Novembre
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Come flebili gocce di rugiada
Che si sciolgono al Sole del mattino
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Come solitari rapaci notturni
Dei quali il volo resta a molti indifferente
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Come anime intrappolate in un eterno Limbo
Dove i loro lamenti nessuno può ascoltare
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Come oscuri sepolcri dimenticati dalla luce
I cui segreti nessuno ha il coraggio di svelare
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Come instancabili albatri ai quali
Non bastano più solo le briciole lasciate dalle navi
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Come silenziose Musiche intonate
Da strumenti senza ne corde ne fiato
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Come danzanti raggi di Luna
Sulla tomba di un dimenticato martire
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Questo è ciò che ognuno di noi e'
Membri di un popolo di idealisti
Un popolo di amanti dell'Amore
Ed adoratori della Notte e della sua Dea,
La Luna
...
Ed eccolo, il seme dell'indifferenza
Che pervade le strade delle luminose città
Abitate da chi si affida a fittizzi idoli d'Ignoranza
Ove mai nessuno riesce a percepire
Lo splendente gioiello che brilla in ognuno di noi
Perché l'ignorare e' molto più comodo del conoscere
...
Un Pianto liberatorio, alle volte,
Resta il nostro unico urlo di silente Dolore
Che solo poche affini anime riescono a capire