Senza Poeti: a Platone nella Giornata Mondiale della Poesia.

Non oso pensar: il cieco cantor d’Achille e quei d’Enea

chi a Beatrice Laura Silvia Lesbia ad Ermione il verso volse
il venusino miel chi di Maremma Romagna il greco mar

canto i luoghi le istorie e le memorie, Alceo Saffo Ipponatte

Lucilio quei che in carta poser i loro bei dir bucolici elegiaci

satirici vuoi crepuscolari quei dove decadentismo ed ermetismo

potentemente regnan quegli eccelsi rimator sublimi d’Albione

di Gallia d’Alemannia d’iberiche region delle steppe d’Asia

quei di dove Colombo il piè pose e che vider l’Ande maestose

il mar d’Argento l’aride terre ed i glaciali suoli lontani

tutti dalla Storia cancellati e il lor dir a me sì caro dal fuoco divorato!
Sommo Platone, insigne pensatore e degno del massimo rispetto,
anche ai grandi di cadere in fallo e di sbagliare capita talvolta:

questa la domanda umil mia sommessa di loro senza memoria

senza ricetto senza nell’umano consorzio cittadinanza

che mondo mai stato sarebbe o sarebbe ai cuor gentil il Mondo?