[Senza titolo]

Dopo aver trovato un pallido
tentativo, infranto, di
riscattarmi l' anima
mi dondolai sulla
giostra apassita della vita.

I campi erano freddi e
incolti, e tu ne rinnovavi
gli alberi, i frutti ed i
fiori con il tuo sguardo
ammaliato e frustato
dalle nebbie dei tempi.

Ero confuso, il vederti
mi ripercuoteva troppe
volte, e poche ancora
io ti nascondevo impaurito
nel mio campo
insensibile alla mattanza
delle stagioni inerti.

Eppure tu tacevi nuda,
e ricoperta solo di un
velo mitico di triste e
solitaria riservatezza,
inutile e strana.

Giaci in terra, ricolma
di doni che Madre Terra
ti diede in passato;

i tuoi seni sfiorano
delicatamente le
punte gelide del
terreno, che piange.

E ti guardo sempre,
con occhio felino
e schivo.

All'alba, ti trovai morta,
incolta e rattrapita,
ed io solo so che vissi