Settantacinque

Dovevo nascere lì, lì a tal punto che il tuo sbadiglio
confinasse con il mio pianto.
Chi ha messo cancelli e nomi fra i nostri fianchi,
sapeva già quanto fosse opportuno confonderci le bocche
con assaggi incompiuti.
Dovevo nascerti accanto così che solo aprendosi una porta
alla vista del vento, tu  potessi sentirmi frinire arroventata dall'afa.
Dovevo nascere nella via più vicina ai tuoi passi,
vedere già come si muoveva la vita sulla tua schiena
ed addomesticarmi piano piano al tuo cuore forgiato per me da una fucina matrigna
che tra due metà combacianti ha fuso degli anni.