Oggi mi chiedo come verrà Giugno,
podalico e stanco, la mano fra le spighe,
i piedi con gli occhi a spruzzare il mondo di un battito.
Me lo chiedo perchè fino a ieri, fino a Novembre,
sapevo come avrebbe sbadigliato quel ventre,
sputandolo afoso, impolverato dall'ultimo fasciame di rose.
Adesso che non ho sonno in cui non mi appari, punto
quella chiostra di trenta grani che fanno un rosario e
se devo pensarmi in un mare, mi spero nel tuo.
8 febbraio 2012
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Il mio cuore è il posto più lontano in cui sono stata.