Settantasette

Dovevo nascere lì, lì a tal punto
che il tuo sbadiglio confinasse con il mio pianto.
Chi ha messo cancelli e nomi fra i nostri fianchi,
sapeva già quanto fosse opportuno confonderci
le bocche con assaggi incompiuti. Dovevo nascerti
accanto così che solo aprendosi una porta alla vista
del vento, tu potessi sentirmi frinire arroventata dall'afa.
Dovevo nascere nella via più vicina ai tuoi passi,
vedere già come si muoveva la vita sulla tua schiena
ed addomesticarmi piano piano al tuo cuore forgiato
per me da una fucina matrigna che tra due metà
combacianti ha fuso degli anni.