SETTIMO MESE
Chiedo in giro
se Madonna
avesse partorito
anticipando il bene.
"Si è presa il suo tempo
cercando animali silenziosi!"
mi dissero.
Le donne dell'Eden
erano tutte gestanti
impazienti
per poi fuggire via
lasciando il feto adulto
tra le mani degli squallidi.
Settimo mese
d'attesa...
dentro acque vergini,
attaccato ad uno stelo di ghiaccio
su sottili rami spogli.
Freddo e confusione
che penetravano
fino a budella senza sapori.
Il gravido tempo
continua percorsi
verso di me
ed attendo senza peluria
la luce della neve.
Ecco...
poco tempo ancora
per la crescita della montagna
senza rinascere ancora.
Ecco...
lo sapevo, prima ancora del momento,
che avrei toccato sete e velluti
in mezzo a cammelli che sbavano
e giumente che partoriscono.
Ancora poco...
dentro placenta
e globo fuori che mi vuole
...ancora.
Visione perfetta
nel freddo sterile
della campagna Reatina.
Donna con lunghi capelli
che ondeggiano a toccare culo
allontanando sporche impronte
che non hanno saputo aspettare
ed occhi che abbagliano nel buio.
Capelli a coprire la mia nudità
e scaldare il cuore.
Occhi a schiarire il visivo
e guardare il vero fiore.
Ecco...
sapevo che ogni petalo che cade
porta con se il suo colore
magenta, porpora, rosso sangue
ed ogni petalo che si apre
offre sempre le sue grazie.
Valgo quello che sono
prima dell'orgasmo di mio padre,
prima di essere figlio di Dio.
Inizio il settimo mese
e comincio a scalciare
sentendo già la primavera.
francescoruffinorossi(C)