Sguardi obliqui
Sulle disgrazie altrui, un velo sottile,
un'ombra di scherno, un riso sottile.
L'ironia pungente, che ferisce e brucia,
come lama affilata che la carne tritura.
Ma è solo un gioco, un modo per difendersi,
una maschera di sollievo, per non cedere.
Davanti al dolore che il destino ci ha dato,
un sorriso amaro, un sospiro soffocato.
Perché ridere del male, se il cuore piange?
Perché ferire con parole, se l'anima è già stanca?
L'ironia, a volte, è solo un'armatura,
una difesa contro la paura.
Ma sotto il sarcasmo, c'è la compassione,
un senso di umana fragilità e di unione.
Perché chi ha sofferto, sa riconoscere il dolore,
e sa che l'ironia può essere un lenimento, un fiore.
Un fiore che sboccia tra le macerie,
un sorriso che illumina le tenebre.
L'ironia sulle disgrazie, non è solo cattiveria,
ma a volte, è speranza e poesia.