Si sfila di dosso, la pelle

Storie e turbamenti
fragili apparizioni, cancellate.

Venia dello specchio: la verità
a me puoi dirla (sussurrala).

Mai occhiate più dirette ad aprire
pensieri accovacciati

il viso liscio non ha ombre
spezza un copione
di friabili discorsi.

Giù la maschera 
(di città chiuse e svagate)
tela di agguati
di sguardi ghiaccioli.

Allo scarto di luce 
la fissità
inchioda l’apparire
la pelle si sfila di dosso
tante volte, ultima nel sonno
si perde
si discioglie.